Tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita: facciamo chiarezza

L'essere umano è il frutto di un naturale e felice incontro della cellula uovo con uno spermatozoo. In natura questa meravigliosa unione avviene nelle tube di Falloppio, milioni di spermatozoi eiaculati in vagina effettuano una vera e propria corsa ad ostacoli dove solo pochissimi arriveranno nel sito della fecondazione e solo il migliore riuscirà a penetrare l'ovocita per creare la vita.

Purtroppo molto spesso ciò non avviene e sempre più coppie si ritrovano ad essere costrette a rivolgersi ad un Centro specialistico d'infertilità per capire come mai, ciò che dovrebbe essere la cosa più naturale del mondo, diventa anche la più complessa.
Sarà il Ginecologo a valutare la coppia, le cause che impediscono la gravidanza e l'approccio idoneo alla tecnica di PMA. È opportuno quindi effettuare una panoramica sulle varie tecniche di Fecondazione Assistita, evidenziando non solo le differenze tecniche vere e proprie ma anche il riferimento alla tipologia di pazienti ai quali queste si rivolgono.

Le procedure di PMA (Procreazione Medicalmente Assistita) vengono suddivise in base alla loro complessità, in tecniche di primo, secondo e terzo livello.

L'inseminazione artificiale

Questa procedura di PMA rientra nella prima categoria. L'inseminazione artificiale non è altro che l'introduzione del seme del partner, precedentemente trattato e capacitato in laboratorio, nella cavità intrauterina, scavalcando il limite della vagina.

IUI

L'inseminazione intrauterina (IUI) è la tecnica più semplice e richiede:

• L'eventuale assunzione della paziente di farmaci per aumentare la crescita follicolare multipla
• Il monitoraggio ecografico e ormonale
• L'introduzione del seme del partner, attraverso un catetere, nella cavità uterina.

Questa semplice tecnica di fecondazione artificiale di primo livello è indolore, non prevede particolari accorgimenti per la paziente ed è indicata per quelle coppie che presentano infertilità idiopatica, problemi legati a fattori ovulatori, oppure casi in cui il seme dell'uomo ha una ridotta concentrazione o motilità.

Qualora la coppia presenti delle problematiche d'infertilità più marcate, o dopo ripetuti cicli fallimentari di IUI, si può ricorrere a tecniche di iseminazione artificiale più avanzate.

FIVET

La Fivet è una tecnica di PMA di II livello. Questa tecnica di fecondazione assistita, prevede principalmente una stimolazione ovarica che può durare dai 10 ai 20 giorni, in base al protocollo di stimolazione opportuno che deciderà il medico specialista.

Successivamente gli ovociti vengono prelevati con una sedazione in sala operatoria.

A quel punto il biologo li posizionerà in una piastra di coltura insieme ad una quota sufficiente di spermatozoi precedentemente trattati, al fine di fecondarli nella maniera più naturale possibile.

Dopo alcune ore gli ovociti vengono ripuliti e una volta osservata l'avvenuta fecondazione, vengono posti all'interno di un incubatore. Gli embrioni ottenuti vengono analizzati in laboratorio e classificati in base a morfologia e capacità di scissione.

Soltanto quelli di migliore qualità saranno oggetto di un transfer nell'utero della paziente.

ICSI – Iniezione Intracitoplasmatica dello spermatozoo

Questa tecnica di Procreazione Medicalmente Assistita è stata introdotta nella pratica clinica per risolvere quei casi di infertilità in cui il seme del partner è di scarsa qualità, o in caso di ridotta disponibilità di ovociti.

I primi step di stimolazione, monitoraggio e prelievo ovocitario, sono identici alla tecnica precedentemente esposta, quello che cambia è la procedura di laboratorio.

Vengono rimosse meccanicamente tutte le barriere ovocitarie, costituite dalle cellule del cumulo e della corona radiata, e viene introdotto un singolo spermatozoo direttamente all'interno del citoplasma ovocitario. Lo strumento di laboratorio che permette la riuscita di questa tecnica, prende il nome di micromanipolatore.

La ICSI è una procedura che permette di osservare i gameti prima del loro utilizzo permettendo così al biologo, di selezionare gameti di buona qualità, al fine di garantire la loro fertilizzazione e la produzione di embrioni con un'alta percentuale di impianto.

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